Carapelli For Art 2018, prima edizione del premio di arti visive, celebrando i 125 anni di Carapelli Firenze, ha invitato a rileggere in chiave contemporanea i suoi valori di marca: maestria, tradizione e qualità. Al termine di una selezione tra oltre 550 opere proposte proveniente da più di 20 paesi del mondo, la giuria ha stabilito le opere vincitrici delle categorie “Open” e “Accademia”.
Il tema della prima edizione: Maestria, Tradizione e Qualità.
Una rivisitazione moderna e contemporanea dei valori di uno storico marchio italiano. L'incontro e la coniugazione tra tradizione e innovazione.
CATEGORIA OPEN
Vincitore
David Casini
La giuria ha deciso di premiare il lavoro di David Casini per la sua coerenza nel coniugare tradizione e innovazione, grazie a una personale idea di scultura, sperimentata e consolidata dall’artista negli anni, mediante assemblaggi di delicati elementi prelevati dalla realtà, trasformati e inseriti in una nuova visione in bilico tra passato, presente e futuro.
In Pratomagno, 2018, sono sintetizzate l’artigianalità del fare scultoreo, che interviene per dar forma e decorare il legno d’ulivo, e l’innovazione tecnologica rappresentata dal cristallo di un iPad, dove la foresta toscana si rispecchia. Si tratta di due estetiche diverse per origine e temporalità, ma intrecciate in una struttura ideata dall’artista che le unisce e consacra, con rimandi alle antiche reliquie o teche museali, scrigni di storie millenarie.
Menzioni Speciali
Aischa Gianna Muller
Menzione speciale alla poeticità con cui Aischa Gianna Muller trasforma il paesaggio agricolo italiano e la sua abilità nel citare l’esperienza storica della Land Art. L’artista offre una visione che tende a superare la linea di confine, che si spinge oltre l’orizzonte, sottolineando la conflittualità tra l’agire dell’uomo e lo scorrere naturale e inesorabile del tempo.
Marcello Spada
Per un’oliva pallida io posso realmente delirare , 2018, di Marcello Spada si distingue per il carattere originale e ironico: l’artista rievoca il Premio Carapelli “Gastronomo d’Oro”, assegnato nel 1967 a Ugo Tognazzi e cita l’attore proponendo un verso dal libro L’abbuffone, satirica parafrasi di una poesia di Salvatore Quasimodo. Tognazzi, eccellenza del mondo dello spettacolo, esperto della tradizione culinaria italiana e sostenitore di un rapporto vitale e goliardico tra uomo e cibo, è celebrato in quest’opera che, riattualizzando una delle forme monumentali più tradizionali, echeggia la cultura enogastronomica del Bel Paese, ancorata alle proprie radici e, al contempo, proiettata verso l’affermazione internazionale.
CATEGORIA ACCADEMIA
Primo Classificato
Alessandro Bozzoli
La giuria, apprezzandone l’elaborazione mentale e visiva che ne sta alla base, assegna il primo premio all’opera Divina Colorum di Alessandro Bozzoli (Accademia di belle arti di Brera). L’artista compiendo una traduzione di passaggi dell’imponente poema dantesco con l’uso esclusivo di una grammatica cromatica, stabilisce inaspettate connessioni tra la metrica della poesia trecentesca e i pixel della tecnologia digitale. Inserendosi nell’ambito di ricerche che sperimentano nuove versioni del linguaggio tramite le forme visive, l’opera si distingue per la capacità di includere ambiti e registri espressivi differenziati, per le doti di sintesi e rappresentazione del già dato.
Secondo Classificato
Cecilia Mentasti
Il secondo premio va all’opera Ovunque ma non qui di Cecilia Mentasti (Accademia di belle arti di Brera). La giuria ha apprezzato il riutilizzo, attualizzato, di una tecnica antica quale l’encausto (pittura realizzata con cera colorata). Esercizio motivato dalla necessità di ripensare la pittura in rapporto alle modalità contemporanee di rappresentazione attraverso le immagini.
Terzo Classificato
Davide D'Amelio
Terzo premio all’opera De Pisis” #01 di Davide D’Amelio. La pittura in questione, ispirata in apparenza dal ‘realismo’ del mezzo fotografico, sviluppa un discorso critico sia sulle gerarchie che attraverso la visione regolano i rapporti tra gli individui che sullo specifico dello stesso fare pittorico.
Giuria Carapelli For Art 2018:
Federica Boragina, Giulia Brivio, Matteo Innocenti, Gabriele Tosi